Per tanto tempo è stato chiamato “casa del Vescovo” dagli abitanti del luogo
Non si trovano molte informazioni al riguardo in quanto gli archivi ecclesiastici di Scala andarono più volte distrutti dal 1073 fino al 1656.
Sappiamo però che risale all’XII sec e fu scelto per tanto tempo dai preti, vescovi ed arcivescovi di Scala come luogo per le loro vacanze.
Poi, per moltissimi anni, è stato abbandonato.
Nonostante gli interventi di consolidamento subiti conserva la struttura medioevale parzialmente trasformata ed ampliata tra il XVII ed il XVIII sec.
Palazzo elegante si ergeva attorno ad un piccolo e raccolto cortile medioevale un loggia a due piani.
Il primo piano era formato slanciati archi a tutto sesto su colonne antiche binarie, il piano superiore ad archi rotondi su colonnine binate.
Aveva poche stanze ma ben distribuite.
Esternamente l’edificio era adornato da bifore duecentesche con sottarchi, rosoni a bordatura ad intreccio delicato con intonaco sagomanto e cornici binarie intarsiate, richiamavano il motivo del chiostro di Monreale in Sicilia.
Oggi, però sono ormai del tutto quasi scomparsi a causa delle successive ristrutturazioni.